Good After Covid19: 40 ‘thought leaders’ per immaginare una ripresa all’insegna della leadership responsabile – Nova MBA

Good After Covid19: 40 ‘thought leaders’ per immaginare una ripresa all’insegna della leadership responsabile

Intervista a Francesco Tronci, Presidente di NOVA

di G. Libonati e A. Signori


Tronci

‘GOOD AFTER COVID19’ non solo un augurio, ma più pragmaticamente il nome di un gruppo di thought leaders riuniti per discutere come fronteggiare la crisi al meglio, e soprattutto come potenziare la ripresa.

Il concetto è semplice nella teoria più complicato nei fatti e si basa sulla nozione di tipping point spesso insegnato nelle Business School (e reso celebre dal libro omonimo): per rendere dirompente un’idea, un progetto o un’azione, è necessario coinvolgere il 20% della popolazione interessata, ovvero la ‘massa critica’. Una volta varcata questa soglia subentra un ‘effetto domino’ capace di amplificarne esponenzialmente la diffusione.

‘Good After Covid19’ punta proprio a far leva sul raggiungimento del punto di svolta per poter diffondere i migliori esempi di leadership responsabile.

Il think thank vanta nomi illustri come Paul Polman (IMAGINE, ex CEO Unilever) e sua moglie Kim (Reboot The Future, autrice di Imaginal Cells), ed è moderato da Carlo Giardinetti (Franklin University Switzerland) e Sara Roversi (Future Food Institute). Già arrivato alla quinta edizione, l’iniziativa ha radunato 40 leader per discutere temi quali sostenibilità, rifugiati e inclusività e per promuovere una ricostruzione che parta da nuovi valori.

Francesco Tronci, HBS 2010 nonché Presidente di NOVA, è uno dei 40 leader invitati a contribuire al fishbowl: gli abbiamo quindi chiesto di spiegarci quale sia la strada per ripartire al meglio…


Prima di tutto, ci racconteresti che cos’è un ‘fishbowl’ e come è diverso da un webinar o da una conferenza online?

Il fishbowl è paragonabile al flusso di una conversazione. È molto simile alle lezioni delle Business School basate sul case method: cresce e si arricchisce grazie al contributo di tutti i partecipanti. Normalmente una fishbowl inizia con tre relatori per introdurre l’argomento. Poi si chiede ai partecipanti di intervenire, limitando la durata degli interventi a pochi minuti ciascuno. Solitamente ‘on stage’ ci sono 4 sedie: 3 occupate da chi sta parlando e una libera. Quando una persona vuole intervenire si siede sulla sedia libera, mentre chi ha già contribuito si alza. Su Zoom le regole sono le stesse: invece di sedersi, il segnale per prendere la parola è l’accensione della propria videocamera.

Durante i fishbowl avete discusso di moltissimi temi, dalla business leadership ai problemi generati dalle fake news, fino ad isolare 9 ‘aree di lavoro’ su cui concentrarvi. Quali sono stati gli interventi che più ti hanno fatto riflettere?

Mi hanno molto colpito due storie di ‘leadership by example’ che sono state condivise, tra le tante raccolte in diverse geografie e settori. La prima è la scelta di Medtronics di rendere disponibili i blueprints per la produzione di ventilatori di ossigeno così da poter dare anche ad altre aziende la possibilità di realizzarli. . In una delle fishbowl abbiamo potuto discuterne direttamente con Rob ten Hoedt, uno dei leader dietro alla decisione. Un altro esempio, questa volta italiano, è quello di Beretta, che ha temporaneamente riconvertito il suo laboratorio di 3D printing per la produzione di componentistiche per maschere d’ossigeno.

Tutti questi esempi sono stati raccolti in un documento ‘vivo’ e in divenire, per mostrare come si possa cercare di lasciare un segno positivo in tanti campi diversi. Uno degli obiettivi di ‘Good After Covid19’ è proprio quello di promuovere esempi di leadership responsabile, come quelli raccolti in questo documento, raggiungendo la massa critica in tutti i settori da cui provengono gli speakers (e oltre!) per essere d’esempio e d’ispirazione a quante più persone possibili.

Quali sono i fattori abilitanti per implementare questa ambiziosa missione?

Un ruolo chiave lo giocano gli incentivi: a parte un primo periodo dove è corretto distribuire incentivi ‘a pioggia’, è importante pensare in maniera più strategica a come indirizzare i futuri investimenti a lungo termine. La vera domanda da porsi è: ‘‘Che tipo di Paese, che tipo di economia vogliamo avere in futuro?’. Gli incentivi dovrebbero incoraggiare le aziende ad andare nella direzione sperata di massimo benessere per il paese e per i suoi cittadini. È molto importante anche il ruolo dell’informazione e la responsabilizzazione delle persone: i consumatori informati sono più inclini ad esercitare una pressione indiretta sulle aziende e sulla società. Se i consumatori esigono comportamenti responsabili, dopo aver visto gli esempi delle aziende piu’ virtuose, anche le altre aziende dovranno ascoltare questa nuova domanda del mercato, ed evolversi di conseguenza.

Nel tuo intervento ti soffermi soprattutto sulla nozione di ‘collaborazione’ e di ‘leadership by example’: due caratteristiche che l’Italia e gli italiani hanno (sorprendentemente?) dimostrato in questo momento. Se questo è stato un test (come l’hai giustamente definito), qual è l’impatto nel lungo termine?

Gli esempi virtuosi non sono mancati in Italia come negli altri Paesi. Il rischio è quindi che la ritrovata spinta innovativa e il ‘buono’ nato in questo periodo (per necessità o virtù) vadano a spegnersi nel lungo termine. L’esercizio da fare è capire come valorizzare queste idee nel lungo termine, trovare un contesto in cui continuare a far accadere comportamenti virtuosi anche quando la minaccia non sarà più il Covid, ma piuttosto tutti gli altri eventi e debolezze che solitamente popolano il nostro quotidiano. Ora c’è una corsa per rispondere alla pandemia: se si riuscisse a replicare questa sana competizione anche per rispondere ad altri problemi del mondo, quest’onda positiva potrebbe protrarsi a lungo e continuare a generare un forte impatto. Questa è la logica del “Good After Covid”.

E noi come NOVA, come possiamo essere acceleratori positivi di cambiamento?

In molti modi! Alcuni più tattici ed alcuni più strategici. Nel lungo termine vogliamo migliorare l’engagement della nostra comunità di MBA, che conta tra le sue fila delle professionalità eccezionali, per consentire a ognuno di noi di avere un impatto positivo. Come esempio, abbiamo attivamente partecipato ad alcune campagne, come quella per donare dispositivi di protezione e letti di terapia intensiva all’Ospedale Buzzi, insieme al Gruppo Sella (che moltiplica le donazioni raccolte tramite NOVA). Invito sicuramente i nostri soci a valutare una donazione, che aiuta tutto il sistema sanitario Lombardo. A livello più strategico, stiamo studiando la creazione di una nuova Fondazione (stiamo avviando i rapporti con alcuni sponsor in questo senso) per supportare iniziative a impatto positivo, e partecipando a think tank ed iniziative come ‘Good After Covid19’, dove l’ambizione è di contribuire attivamente alla creazione di un futuro migliore, grazie agli strumenti che ognuno ha a propria disposizione: come leader e come persone. L’MBA ci ha dato grandi opportunità, spetta a noi usarle anche per fare “give back”. Inviterei tutti i nostri soci a segnalarci occasioni per farlo.

Nova Administrator
Nova

Comments are closed.